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Indicazioni

La calcolosi urinaria colpisce il 10-12% della popolazione delle aree industrializzate (1) ed è caratterizzata da un alto tasso di recidive, che arriva al 50% entro 10 anni (2). La litotrissia extracorporea (ESWL) e le tecniche endourologiche hanno rappresentato fattori decisivi di svolta nell'approccio terapeutico relegando la chirurgia open a un ruolo del tutto residuale (3). In questo panorama la terapia medica della calcolosi ha ricevuto molti importanti contributi dalla ricerca, così da mettere a disposizione degli Urologi svariate opzioni lungo le principali direttive su cui essi si trovano impegnati a intervenire:
• la riduzione del dolore
• la facilitazione dell'espulsione del calcolo e dei suoi frammenti
• la dissoluzione del calcolo
• la cura delle complicanze infettive
• la prevenzione delle recidive.
Negli ultimi anni la fitoterapia, già affacciatasi timidamente in passato sulla scena terapeutica dell'urolitiasi e guardata con scarsa considerazione perché ritenuta scientificamente non qualificata, sta assumendo un ruolo sempre più rilevante. Questo fenomeno è dovuto all'intervento di vari fattori:
• la pubblicazione di numerosi contributi di evidenza scientifica, a carattere chimico, farmacologico e clinico, che finalmente tendono a spiegare il meccanismo d'azione dei fitoterapici, oltre che a dimostrarne l'efficacia
• la necessità di ampliare l'armamentario terapeutico a disposizione, sia per scarsa efficacia sia per intolleranza ai farmaci monomolecolari di sintesi
• una forte spinta di mercato, alimentata sia da una maggiore disponibilità "culturale" dei pazienti a servirsi delle piante medicinali-come tali o come preparati fitoterapici-sia al notevole interesse economico delle ditte impegnate nel settore.
I primi trattamenti che l'uomo ha potuto utilizzare per la calcolosi urinaria sono state le piante. Documenti sumeri del 4.000 a.C. dimostrano che già allora l'uomo aveva conoscenze su come, quanto e quando le piante hanno proprietà curative (4). Nell'antica Grecia molte piante ed erbe venivano utilizzate per i loro effetti spasmolitici, analgesici e litolitici. Teofrasto, fondatore degli studi botanici e Dioscoride, padre della farmacologia e molti altri autori bizantini, citano nei loro trattati numerose erbe per il trattamento della calcolosi urinaria. Le principali erbe utilizzate erano: Agropyrum repens, Asplenium cetterach, Capparis rupestris (cappero), Arbutus unedo, Plantago coronopus, Allium cepa (aglio), Mespilus germanica e Tordylium officinale. Oribasio (quarto secolo d.C.) per la calcolosi preferì i trattamenti conservativi con soluzioni a base di erbe per os o tramite cateterizzazione vescicale (5).
Attualmente, con la diffusione delle c.d. "medicine alternative", si va sempre di più esaltando il ruolo delle piante medicinali come forma di cura più naturale e (apparentemente) più innocua rispetto ai farmaci di sintesi. Inoltre il progresso delle tecniche analitiche e l'isolamento di nuovi costituenti delle piante, con identificazione della loro struttura chimica e delle proprietà farmacologiche, ha permesso di gettare le basi per un uso scientifico della fitoterapia (4).
Mentre è apparentemente facile schematizzare le classi di farmaci di sintesi utilizzati nelle varie fasi del trattamento della calcolosi urinaria (Tabella 1) proprio grazie alla loro costituzione monomolecolare e quindi alla grande disponibilità di specifici studi preclinici e clinici effettuati, per i fitoterapici il discorso è alquanto più complesso.
Per essi infatti c'è stata una traslazione dalle esperienze della medicina tradizionale, che da sempre utilizza le piante medicinali nelle più svariate regioni, alla progressiva identificazione, selezione ed estrazione dei principi attivi riconosciuti efficaci nelle piante stesse per poterli infine confezionare in prodotti fitoterapici, con tanto di composizione, posologia, ecc.



Phyllantus Niruri

Phyllantus Niruri


Tabella 1. Schema di utilizzo dei farmaci di sintesi nella calcolosi
DOLORE: Antiinfiammatori non steroidei, oppioidi, spasmolitici
ESPULSIONE: Calcio-antagonisi, alfa-bloccanti, antiinfiammatori steroidei e non steroidei, spasmolitici
DISSOLUZIONE: Bicarbonato di sodio, KalNa citrato, K citrato, K citrato/bicarbonato
INFEZIONE: Antimicrobici
PREVENZIONE: K citrato, IVMg citrato, tiazidici, allopurinolo, acidificanti, antimicrobici, a-mercaptopropionilglicina, captopril

Pertanto, volendo tracciare una sintesi dell'uso corrente (6) o del possibile uso dei fitoterapici nella calcolosi urinaria, è preferibile riferirsi a quelli che sono stati oggetto di studi in vitro e in vivo sottolineando per alcuni di essi-laddove disponibili esperienze sull'uomo l'orientamento prevalente scaturito sul loro meccanismo d'azione e sulla loro efficacia, mentre per altri sarà solo possibile riportare le notizie riguardanti le credenze popolari, che si tramandano nella tradizione di alcune regioni sui loro effetti, correlandole con i risultati degli studi preclinici.
Fitoterapici per i quali sono stati effettuati studi sull'uomo
Phyllantus niruri: della famiglia delle Euforbiacee, già usato dalla medicina popolare brasiliana nella calcolosi urinaria (7,8,9,10,12).
Meccanismo dizione: inibisce la crescita e aggregazione dei cristalli di ossalato di calcio (CaOx) favorendo l'incorporazione in essi di glicosaminoglicani (GAGS). I GAGS vanno a saturare i siti di crescita dei cristalli impedendone l'aggregazione; incrementa la frazione di CaOx diidrato a svantaggio di quella monoidrato; riduce il calcio urinario; ha un effetto antispastico e rilassante sulla muscolatura ureterale. Impiego attuale: prevenzione della calcolosi di CaOx, facilitazione dell'eliminazione dei frammenti dopo ESWL.
Mirtillo rosso americano (cranberry): della famiglia delle Ericacee (13,14,15). Meccanismo dizione: aumenta l'escrezione di citrato e diminuisce l'escrezione di ossalato e fosfato; riduce la supersaturazione del CaOx; riduce (transitoriamente) il pH urinario. Impiego attuale: calcolosi fosfatica e calcolosi infetta (oltre che cistiti recidivanti).
Succhi di agrumi: limone, arancia, pompelmo, lime (16,17,18,19,20,21).
Meccanismo dizione: aumentano l'escrezione di citrato.
Impiego attuale: calcolosi ossalocalcica, specie ipocitraturica. Ancora da chiarire il discusso riscontro epide-miologico di maggiore rischio litiasico in grossi consumatori di succo di pompelmo.
Vigna unguiculata: un legume della famiglia delle Fabacee usato da secoli in Nepal e Pakistan per la calcolosi urinaria (22).
Meccanismo dizione: (non ben conosciuto); incrementa l'escrezione del magnesio urinario senza alterare quella dell'ossalato.
Impiego attuale (in Asia): prevenzione delle coliche e facilitazione della dissoluzione del calcolo.
Hibiscus sabdariffa (rosella): della famiglia delle Malvacee, i cui petali servono a preparare il karkadè, diffusa in Africa e Asia. Usata in Tailandia per il trattamento e la profilassi della calcolosi urinaria (23). Meccanismo dizione: ha effetto uricosurico; non incrementa il citrato e il magnesio urinari; non aumenta il pH urinario.



Uva Ursina

Impiego attuale (in Asia): dubbio se utile nel trattamento della calcolosi uratica dato l'effetto uricosurico; probabilmente utile nell'iperuricemia.
Salvia rniltiorrhiza: molto usata in Cina perché ridurrebbe il volume dei calcoli (24). Meccanismo Azione: non noto
Impiego attuale (in Asia): alto rischio di neurotossicità a causa del contenuto in cumarina.
Fitoterapici per i quali esistono solo Studi in vitro e/o in vivo
1) con effetto sull'escrezione del calcio e dell'ossalato
Herniaria hirsuta: della famiglia delle Caryophyllaceae, largamente distribuita nell'area mediterranea, specie in Marocco (25,26).
Meccanismo dizzione: diminuisce l'adesione dei cristalli di CaOx monoidrato alle cellule renali; rimuove i cristalli già adesi alla superficie cellulare; pur incrementando il numero dei cristalli nelle urine diminuisce il loro volume riducendone così le possibilità di ritenzione nel tratto urinario; riduce la quota di CaOx monoidrato a vantaggio del diidrato, che ha minore capacità di legame alle cellule tubulari.
Impiego possibile: prevenzione della calcolosi di CaOx.
Cyclea peltata: della famiglia delle Menispermacee, usata nella calcolosi urinaria in India meridio¬nale (27).
Meccanismo dàzione.• diminuita escrezione urinaria di calcio e ossalato; aumentata escrezione urinaria di magnesio.
Impiego possibile: prevenzione della calcolosi di CaOx.
2) con effetto sul fosfato di calcio Bergenia ligulata e Dolichos biflorus (28): Meccanismo Azione: riducono la precipitazione di fosfato di calcio.
Impiego possibile: prevenzione della calcolosi fosfatica.
3) con effetto sull'escrezione urinaria di citrato Rosa canina: (29)
Meccanismo d'azione: aumenta l'escrezione urinaria di citrato. Impiego possibile: prevenzione della calcolosi.
4) con effetto batteriostatico/antisettico
Andrographis paniculata (30), Equisetum arvense (31), Solidago virgaurea (barbasso) (32): Meccanismo dazione: esercitano effetto antimicrobico, ma anche antiinfiammatorio. Impiego possibile: prevenzione delle complicanze settiche dell'ESWL; calcolosi infetta.
5) con effetto diuretico
Amni visnaga (33), Zea mays (mais) (34), Raphanus sativus (ravanello comune) (35): Meccanismo dazione: incremento del volume urinario con diminuzione della supersaturazione. Impiego possibile: prevenzione delle recidive della calcolosi.
Tribulus terrestris (36) membro della famiglia delle Zygophyllaceae, conosciuta anche con il nome arabo di "Al-Gutulf o "Qutiba," è diffusamente presente in Iraq e nel bacino del Mediterraneo.
Meccanismo d'azione: incremento del volume urinario paragonabile a quello della furosemide, attività an-tibatterica, aumento del tono della muscolatura liscia ureterale.
Impiego possibile: prevenzione delle recidive della calcolosi e delle complicanze infettive.

 


Conclusioni

In letteratura vengono descritte circa 70 specie di piante con pretese proprietà "antilitiasiche" ma, in questo ambito, i lavori caratterizzati da seria impostazione scientifica sono pochi. C'è inoltre da dire che la particolarità delle piante è data dal fatto che la loro efficacia non è fornita solamente da un principio attivo, come avviene nei farmaci di sintesi, ma da una combinazione sinergica di svariate sostanze attive (4).

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A volte l'espulsione avviene quasi senza sintomi, ESWL, ERBA SPACCAPIETRA, ANTISETTICO,medicinale naturale, rimedi fitoterapici, dissoluzione, espulsione Calcoli possono rimanere bloccato in una delle ureteri , la vescica , o la uretra , che porta ai sintomi di dolore (colica renale), disuria (difficoltà a urinare), o segni come ematuria (presenza di sangue nelle urine).La calcolosi urinaria colpisce il 10-12% della popolazione delle aree industrializzate ed è caratterizzata da un alto tasso di recidive, che arriva al 50% entro 10 anni. La litotrissia extracorporea (ESWL) e le tecniche endourologiche hanno rappresentato fattori decisivi di svolta nell'approccio terapeutico relegan¬do la chirurgia open a un ruolo del tutto residuale. In questo panorama la terapia medica della calcolosi ha ricevuto molti importanti contributi dalla ricerca, così da mettere a disposizione degli Urologi svariate opzioni lungo le principali direttive su cui essi si trovano impegnati a intervenire:la riduzione del dolore la facilitazione dell'espulsione del calcolo e dei suoi frammenti la dissoluzione del calcolo la cura delle complicanze infettive la prevenzione delle recidive.Negli ultimi anni la fitoterapia, già affacciatasi timidamente in passato sulla scena terapeutica dell'uroli¬tiasi e guardata con scarsa considerazione perché ritenuta scientificamente non qualificata, sta assumendo un ruolo sempre più rilevante. Questo fenomeno è dovuto all'intervento di vari fattori:la pubblicazione di numerosi contributi di evidenza scientifica, a carattere chimico, farmacologico e clinico, che finalmente tendono a spiegare il meccanismo d'azione dei fitoterapici, oltre che a dimo¬strarne l'efficacia la necessità di ampliare l'armamentario terapeutico a disposizione, sia per scarsa efficacia sia per intol¬leranza ai farmaci monomolecolari di sintesi una forte spinta di mercato, alimentata sia da una maggiore disponibilità "culturale" dei pazienti a ser¬virsi delle piante medicinali-come tali o come preparati fitoterapici-sia al notevole interesse economico delle ditte impegnate nel settore.I primi trattamenti che l'uomo ha potuto utilizzare per la calcolosi urinaria sono state le piante. Docu¬menti sumeri del 4.000 a.C. dimostrano che già allora l'uomo aveva conoscenze su come, quanto e quando le piante hanno proprietà curative (4). Nell'antica Grecia molte piante ed erbe venivano utilizzate per i loro effetti spasmolitici, analgesici e litolitici. Teofrasto, fondatore degli studi botanici e Dioscoride, padre della farmacologia e molti altri autori bizantini, citano nei loro trattati numerose erbe per il trattamento della calcolosi urinaria. Le principali erbe utilizzate erano: Agropyrum repens, Asplenium cetterach, Capparis rupestris (cappero), Arbutus unedo, Plantago coronopus, Allium cepa (aglio), Mespilus germanica e Tordylium officinale. Oribasio (quarto secolo d.C.) per la calcolosi preferì i trattamenti conservativi con soluzioni a base di erbe per os o tramite cateterizzazione vescicale .Attualmente, con la diffusione delle c.d. "medicine alternative", si va sempre di più esaltando il ruolo delle piante medicinali come forma di cura più naturale e (apparentemente) più innocua rispetto ai farmaci di sintesi. Inoltre il progresso delle tecniche analitiche e l'isolamento di nuovi costituenti delle piante, pon identificazione della loro struttura chimica e delle proprietà farmacologiche, ha permesso di gettare le basi per un uso scientifico della fitoterapia.Mentre è apparentemente facile schematizzare le classi di farmaci di sintesi utilizzati nelle varie fasi del trattamento della calcolosi urinaria (Tabella 1) proprio grazie alla loro costituzione monomolecolare e quindi alla grande disponibilità di specifici studi preclinici e clinici effettuati, per i fitoterapici il discorso è alquanto più complesso.Per essi infatti c'è stata una traslazione dalle esperienze della medicina tradizionale, che da sempre utilizza le piante medicinali nelle più svariate regioni, alla progressiva identificazione, selezione ed estrazione dei principi attivi riconosciuti efficaci nelle piante stesse per poterli infine confezionare in prodotti fitoterapi¬ci, con tanto di composizione, posologia, ecc.Pertanto, volendo tracciare una sintesi dell'uso corrente (6) o del possibile uso dei fitoterapici nella calco-losi urinaria, è preferibile riferirsi a quelli che sono stati oggetto di studi in vitro e in vivo sottolineando per alcuni di essi-laddove disponibili esperienze sull'uomo-l'orientamento prevalente scaturito sul loro mec-canismo d'azione e sulla loro efficacia, mentre per altri sarà solo possibile riportare le notizie riguardanti le credenze popolari, che si tramandano nella tradizione di alcune regioni sui loro effetti, correlandole con i risultati degli studi preclinici.Fitoterapici per i quali sono stati effettuati studi sull'uomo Phyllantus niruri: della famiglia delle Euforbiacee, già usato dalla medicina popolare brasiliana nella calcolosi urinaria.Meccanismo dizione: inibisce la crescita e aggregazione dei cristalli di ossalato di calcio (CaOx) favorendo l'incorporazione in essi di glicosaminoglicani (GAGS). I GAGS vanno a saturare i siti di crescita dei cristalli impedendone l'aggregazione; incrementa la frazione di CaOx diidrato a svantaggio di quella monoidrato; riduce il calcio urinario; ha un effetto antispastico e rilassante sulla muscolatura ureterale. Impiego attuale: prevenzione della calcolosi di CaOx, facilitazione dell'eliminazione dei frammenti dopo ESWL.Mirtillo rosso americano (cranberry): della famiglia delle Ericacee. Meccanismo dizione: aumenta l'escrezione di citrato e diminuisce l'escrezione di ossalato e fosfato; riduce la supersaturazione del CaOx; riduce (transitoriamente) il pH urinario. Impiego attuale: calcolosi fosfatica e calcolosi infetta (oltre che cistiti recidivanti).Succhi di agrumi: limone, arancia, pompelmo, lime.Meccanismo dizione: aumentano l'escrezione di citrato.Impiego attuale: calcolosi ossalocalcica, specie ipocitraturica. Ancora da chiarire il discusso riscontro epide-miologico di maggiore rischio litiasico in grossi consumatori di succo di pompelmo.Vigna unguiculata: un legume della famiglia delle Fabacee usato da secoli in Nepal e Pakistan per la calcolosi urinaria.Meccanismo dizione: (non ben conosciuto); incrementa l'escrezione del magnesio urinario senza alterare quella dell'ossalato.Impiego attuale (in Asia): prevenzione delle coliche e facilitazione della dissoluzione del calcolo.Hibiscus sabdariffa (rosella): della famiglia delle Malvacee, i cui petali servono a preparare il karkadè, diffusa in Africa e Asia. Usata in Tailandia per il trattamento e la profilassi della calcolosi urinaria. Meccanismo dizione: ha effetto uricosurico; non incrementa il citrato e il magnesio urinari; non aumenta il pH urinario.Impiego attuale (in Asia): dubbio se utile nel trattamento della calcolosi uratica dato l'effetto uricosurico; probabilmente utile nell'iperuricemia.Salvia rniltiorrhiza: molto usata in Cina perché ridurrebbe il volume dei calcoli). Meccanismo Azione: non noto Impiego attuale (in Asia): alto rischio di neurotossicità a causa del contenuto in cumarina.Fitoterapici per i quali esistono solo Studi in vitro e/o in vivo con effetto sull'escrezione del calcio e dell'ossalato,Herniaria hirsuta: della famiglia delle Caryophyllaceae, largamente distribuita nell'area mediterranea, specie in Marocco .Meccanismo dizzione: diminuisce l'adesione dei cristalli di CaOx monoidrato alle cellule renali; rimuove i cristalli già adesi alla superficie cellulare; pur incrementando il numero dei cristalli nelle urine diminuisce il loro volume riducendone così le possibilità di ritenzione nel tratto urinario; riduce la quota di CaOx monoidrato a vantaggio del diidrato, che ha minore capacità di legame alle cellule tubulari.Impiego possibile: prevenzione della calcolosi di CaOx.Cyclea peltata: della famiglia delle Menispermacee, usata nella calcolosi urinaria in India meridionale.Meccanismo dàzione.• diminuita escrezione urinaria di calcio e ossalato; aumentata escrezione urinaria di magnesio.Impiego possibile: prevenzione della calcolosi di CaOx. con effetto sul fosfato di calcio Bergenia ligulata e Dolichos biflorus: Meccanismo Azione: riducono la precipitazione di fosfato di calcio.Impiego possibile: prevenzione della calcolosi fosfatica. con effetto sull'escrezione urinaria di citrato Rosa canina:  Meccanismo d'azione: aumenta l'escrezione urinaria di citrato. Impiego possibile: prevenzione della calcolosi.con effetto batteriostatico/antisettico Andrographis paniculata, Equisetum arvense, Solidago virgaurea (barbasso) : Meccanismo dazione: esercitano effetto antimicrobico, ma anche antiinfiammatorio. Impiego possibile: prevenzione delle complicanze settiche dell'ESWL; calcolosi infetta.con effetto diuretico Amni visnaga , Zea mays (mais), Raphanus sativus (ravanello comune): Meccanismo dazione: incremento del volume urinario con diminuzione della supersaturazione. Impiego possibile: prevenzione delle recidive della della calcolosi.Tribulus terrestris membro dellmembro della famiglia delle Zygophyllaceae, conosciuta anche con il nome arabo di "Al-Gutulf o "Qutiba," .furosemide attività antibatterica,ureterale

 
 
 
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